sabato 26 maggio 2007

Fede nunziale (Ampliato)

Gli anelli nunziali, come quelli di fidanzamento, hanno origini molto antiche.
L'usanza di portare la fede all'anulare sinistro risale all'epoca degli antichi egizi, che credevano di aver individuato una vena che partendo proprio da questo dito, arrivasse fino al cuore e lungo cui pensavano che corressero i sentimenti.
"Legare" l'anulare significava quindi garantirsi la fedeltà.
La suora che mi insegnava religione in primina, mi disse che in realtà l'anello nunziale si chiama "vera"; ecco quindi spiegato l'origine del sostantivo "fede"per indicare la "vera" nunziale, che ai suoi albori in Egitto, era l'unico simbolo del matrimonio sancito a sua volta soltanto da un rito privato. Il matrimonio infatti nella vita comune dell'epoca non era regolato da un atto giuridico; non esisteva nemmeno un geroglifico che stesse ad indicarne il termine vero e proprio, e le fedi consistevano in un sottile filo di metallo o in un cerchietto semplice doppio o triplo.
L'abitudine di indossare un cerchietto d'oro dopo il matrimonio si affermò, infatti, solo a partire dal XVI secolo. La consuetudine di incidere i nomi degli sposi e la data delle nozze all'interno della vera risale al Settecento, su ispirazione forse sempre dell'antico Egitto, dove, in altri tipi di anelli, si riteneva che colui il cui nome vi era iscritto avrebbe vissuto nell'infinità del tempo.La tradizione, dunque, impone che le fedi siano in oro giallo. Oggi, però, la moda le propone anche bianche di platino.
A sceglierle sono entrambi i fidanzati, ma è lo sposo ad acquistarle e a portarle in chiesa o in municipio il giorno delle nozze.
Nei paesi del Nord Europa la fede nuziale si porta sulla mano destra. In quelli anglosassoni invece è solo la donna a doverla portare; alla luce della tradizione egizia, tale costume lascia un pò perplessi...
Fonti: uno scritto di Ada Russo Pavan, quotato da Kyia, moderatrice nel forum Egittophilia, ed altre informazioni fornitemi da Kyia stessa
"Tutto Sposi" inserto su "Il Mattino" di Napoli, sull'omonima manifestazione partenopea;
Il sito: Sposi.net
Le foto con lo sfondo bianco sono del sito della Wilton;
quella in bianco/nero, del sito Foto Sacconier;
quella con gli sposi è del sito Sposi.net

giovedì 17 maggio 2007

"Tutti giù per terra!"

Appena conquistata la stazione eretta i bambini poi tornano a preferire strisciare o gattonare con sommo disappunto dei loro genitori preoccupati che respirino polvere germi batteri etc.
A parte la considerazione che il crescere in un ambiente troppo pulito non giova allo sviluppo di anticorpi da parte dei bambini, bisogna farne un'altra su questo "rito" dello spalmarsi a terra, più innato che ancestrale. Il contatto col pavimento serve ai bambini a rilassarsi dopo il gioco o la corsa, quando entrano in uno stato di abbandono mentale e fisico oppure si addormentano beati.

La pratica dello Yoga, scienza antichissima (pare abbia più di 5.000 anni) aiuta i bambini ad interiorizzare, e agli adulti a ricordare il rilassamento, innato nel fanciullo. La coscienza durante questo processo rimane testimone dell'attività del corpo e della mente, facendo si che il rilassamento abbia effetti rigeneranti, donando calma e facilitando i sogni tranquilli.
Giocare per terra, gattonare, strisciare sono comunque atti che il bambino deve fare quando è piccolo perchè il movimento su di una superficie piatta ed estesa come il pavimento gli serve per interiorizzare il rapporto spazio/tempo, ed ai genitori o insegnanti a controllare che ciò avvenga nel modo giusto. Un tempo si pensava che non aver gattonato predisponesse alla dislessia. Oggi ci sono casi di dislessici con un passato di gattonatori di tutto rispetto (anche se bisognerebbe sapere "come" muovevano gli arti per spostarsi) ma è interessante notare che c'è una popolazione primitiva in cui la credenza dell'impurità della terra, intesa come suolo, impedisce ai suoi figli di stare per terra prima di imparare a camminare eretti; questi indigeni sono tutti dislessici.
Fonti bibliografiche: Ugo Pirro - Mio figlio non sa leggere - Milano Rizzoli 1981
Stefania Montagna - Yoga Bimbi - Edizioni Cerchio della Luna 2003
Le foto del bambino sotto il tavolo e di quello per terra ritraggono i figli dei coniugi Borgnino autori del sito di Mediasuk: Vivere semplice e spregiudicato
La foto dei bambini che fanno yoga è di un centro yoga