domenica 15 luglio 2007

Luna di Miele

Prima dell'avvento delle linee ferroviarie, i viaggi di nozze erano ben rari; il periodo immediatamente successivo al proprio matrimonio, per ovvi motivi di praticità, velocità...e comodità, veniva trascorso dai freschi sposi in casa loro. E' solo in epoca molto recente che il viaggio di nozze entra a far parte degli antichissimi rituali del periodo detto di "Luna di Miele".

La luna di miele, viene fatta risalire infatti a 4000 anni fa in Babilonia, dove il calendario era basato sulle fasi lunari; una luna era quindi circa un mese del calendario solare nostrano.
Per un intero mese dopo il matrimonio di una coppia, il padre della sposa forniva al genero l'Idromele, una bevanda alcolica ricavata dalla fermentazione del miele nell'acqua perché si credeva che proprio la presenza del miele favorisse la fertilità.
Il nome Idromele, deriva dal greco ydor "acqua" e mèli "miele", e nell'antichità era noto come "la bevanda degli dei". Fin dalla preistoria, prima dell'uso della vite, ed anche dopo, nei luoghi in cui le condizioni climatiche sfavorevoli non ne consentivano la coltivazione, tale fermentato rappresentava la prima ed unica bevanda alcolica.
Pur avendo un grado alcolico basso (circa 15°) il lungo periodo di fermentazione previsto dalla ricetta originaria, lo rese un bene di lusso, limitandone l'uso a rituali religiosi, di fertilità e di guarigione. Per questo motivo lo si trova prodotto quasi ovunque ci siano le api: nell'antico Egitto, nella Scandinavia vichinga e tra le popolazioni delle isole Britanniche dove, fino a tutto il XVIII secolo, tale tradizione rimane viva e presente proprio in quanto entra a far parte anche del rito matrimoniale stesso, durante il quale i due sposi bevevano l'idromele dallo stesso calice.
Ancora oggi in effetti, integratori alimentari sottoforma di sciroppo a base di propoli e miele vengono usati per prepararsi alla stagione fredda e prevenirne i tipici malanni. E' quindi comprensibile come gli antichi potessero associare la buona salute derivante dall'uso dei prodotti delle api, all'aumento della fertilità.
Fu scoperta probabilmente per caso, assaggiando l'acqua nella quale erano stati immersi dei favi per essere ripuliti; il miele immerso in acqua aveva fermentato naturalmente dando origine alla prima bevanda rituale della storia.
Con la scoperta della coltivazione dell'uva, in epoca romana dunque, l'Idromele consumato dai novelli sposi, per riprendere le forze dopo le prime, intense notti d’amore, è distillato insieme al vino, così come più frequentemente si trova in commercio attualmente.
Fonti ed immaggini:
Matilde Serao Il saper vivere Prismi (in allegato al quotidiano partenopeo Il Mattino nel 1996)
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